Stretching

 

Che cosa è

Lo stretching è una forma di ginnastica di tipo statico il cui nome deriva dall’inglese “allungare”, “stirare”. Si tratta, infatti, di assumere e mantenere posizioni che consentono di stimolare l’estensibilità, ossia la capacità dei muscoli, dei tendini e dei legamenti di essere distesi se sottoposti a una tensione adeguata.

 

A che cosa serve

Lo stretching è erroneamente considerato alla stregua del riscaldamento e del defaticamento. Tal esercizio invece ha la doppia funzione di attivare la lubrificazione vascolare e articolare, ma non a preparare i muscoli a una normale attività o sforzi pesanti. Durante questi esercizi è basilare la postura, che ci permette di ottenere la migliore flessuosità muscolare evitando contratture o lesioni.

 

Benefici

  • Notevole riduzione delle tensioni muscolo-tendinee
  • Prevenzione di strappi muscolari e infiammazioni tendinee
  • Evidente miglioramento nel controllo dei movimenti corporei
  • Maggiore afflusso sanguigno
  • Aumento della consapevolezza del proprio corpo, dei propri limiti e delle potenzialità che si possono sviluppare
  • Preparazione psicofisica all’attività sportiva
  • Generale benessere sia del corpo sia della mente
  • Riduzione del grado di stress

 

Quando si pratica

Ora vi chiederete quando fare lo stretching? Tal esercizio segue l’umore dell’atleta. È consigliato per esempio nei pregara ai runner per abbassare il livello di stress, sconsigliato invece agli atleti che arrivano scarichi prima della competizione; a questi ultimi si raccomanda di ricaricare prima le batterie. Un falso mito è quello dello stretching a fine allenamento. Ai corridori è sconsigliato in quando c’è il rischio di vedere aumentare il tempo di recupero.

Quanti tipi

Ci sono diverse tipologie di stretching le due più importanti sono: statico e balistico. Il primo s’intende un allungamento muscolare dalla durata molto breve, solitamente qualche secondo, e dopo l'allenamento per far ritornare il muscolo a riposo. Il secondo è invece un aumento graduale dell'estensione articolare. L'obiettivo è arrivare al proprio limite per riscaldare il muscolo e incrementare la flessibilità. A differenza di molte cose della vita lo stretching va fatto nella totale calma e pace, non dovete essere disturbati da nessuno ma prendervi cura solo del vostro corpo.

Chi può praticarlo

Lo stretching può essere praticato da tutti se eseguito in modo non forzato e nel rispetto dei limiti della propria struttura fisica. Alla presenza di alcune patologie può essere addirittura utilizzato come terapia, ma soltanto con la guida e sotto il controllo di personale medico specializzato. È sconsigliato soltanto quando ci sia la presenza d’infiammazioni o lesioni a muscoli, tendini, legamenti e articolazioni.

 

CONTROINDICAZIONI

Non esistono particolari controindicazioni; lo stretching è sconsigliato solo nei casi in cui l’individuo ha da poco fatto qualche operazione chirurgica, ha subito un trauma a livello muscolare o alle articolazioni o a coloro che sono rimasti inattivi a livello sportivo per un lungo periodo di tempo e necessitano quindi di riprendere gradualmente con l’attività fisica e lo stretching. Si sconsiglia di praticare lo stretching in presenza di contratture muscolari che causano dolore e che richiedono un intervento di un massoterapista/fisioterapista o operatore del massaggio. In questa condizione esso può portare più danni che benefici e addirittura causare stiramenti o nei casi peggiori strappi muscolari. In tutti gli altri casi si dovrà solo porre attenzione alla pratica dello stretching in modo corretto, non esagerare con il tempo di allungamento a “freddo” e non forzare l’allungamento della muscolatura a “caldo” cercando di non praticarla appena terminata l’attività fisica ma lasciando trascorrere un certo periodo (circa 15-20 minuti).